Il 7 Novembre il professor Manfredini ci ha portati nel laboratorio di chimica, dove abbiamo approfondito la lezione sul foro stenopeico.Per realizzare questo, abbiamo usato una scatola di biscotti, la quale il suo interno era completamente colorato di nero e sulla base vi era un foro, che permetteva l'ingresso al suo interno di un fascio di luce.
Dopo averci mostrato e spiegato le funzioni di questa scatola, il professore ci ha portati fuori dalla scuola, ci ha fatti mettere in posa e ci ha fatti aspettare 35 secondi per scattare una foto con la scatola di biscotti, questo processo avviene grazie all'impiego di carta fotosensibile e un fascio luminoso.In poche parole, il foro stenopeico permette di realizzare vere e proprie fotografie, grazie all'impiego di carta fotosensibile capace, grazie alla fotosensibilità sei sali di argento, di catturare l'immagine proiettata all'interno della camera oscura.
La foto si ottiene puntando la nostra camera oscura, in questo caso la scatola di biscotti, in direzione della porzione di realtà che vogliamo inquadrare e lasciando passare la luce attraverso il foro stenopeico per il giusto tempo di esposizione, in questo caso 35 secondi.
Fatta la foto, la carta fotosensibile viene portata in camera oscura e viene sottoposta ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio, per ottenere un negativo, ovvero un'immagine dai toni invertiti, dove ciò che dovrebbe apparire chiaro appare scuro e ciò che dovrebbe apparire scuro è chiaro.
Per ottener il positivo della fotografia invece, bisogna mettere il negativo a contatto con un foglio di carta fotosensibile, esponendo alla luce il tutto per un giusto tempo di esposizione e sottoponendo infine il foglio ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio, ottenendo un'immagine corretta, dove ciò che dovrebbe apparire chiaro è chiaro e ciò che che dovrebbe apparire scuro è scuro (tutto in bianco e nero, non a colori).
Backstage |
Negativo ottenuto tramite foro stenopeico |
Positivo ottenuto tramite foro stenopeico |
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